Thursday 20 January 2011

Michel Ledrus, SJ (1899-1983)


  • [French tr. and notes by M. Ledrus] Hugh of Saint-Victor (1096?-1141). Le gage des divines fiançailles (De Arrha animae). Museum Lessianum, section ascétique et mystique 12. Bruges: C. Beyaert, 1923. 
  • Açoka le pieux (IIIe siécle avant J.C.). Figures indiennes. 4e série, N° 45, Xavierana (Publication mensuelle). Septembre 1927. 
  • Pie XI. Le pape des missions. 8e série, N° 67, Xavierana (publication mensuelle). Juillet 1929.
  • Beschi. 8e série, N° 90, Xavierana (publication mensuelle). Juin 1931. 
  • "Bhasya-agama-advaita-drstanta: An illustration of Catholic Advaita." Light of the East 10 (Dec. 1931). [Mentioned in R. De Smet, Bibliography, 'The Theological Method of Samkara,' Doctoral Dissertation, Rome: Pontifical Gregorian University, 1953 (unpublished) 366-7.]
  • "Apavada in Catholic Advaita." Light of the East 10 (June 1932). [Cf. De Smet, Bibliography 366-7.]
  • "The Pratijna in Catholic Advaita." Light of the East 10 (Aug 1932). [Cf. De Smet, Bibliography 366-7.]
  • "L'Absolu Brahmanique." Gregorianum (1932) 261-272. [Cf. De Smet, Bibliography 366-7.]
  • "Tattvamasi." The Light of the East (Dec. 1932) 25-30. [Cf. De Smet, Bibliography 366-7.]
  • "Chronique de philosophie orientale." Revue Neo-scolastique de Philosophie 35 (aout 1933) 426-458. [Cf. De Smet, Bibliography 366-7.]
  • L'inde profonde - Toukaram. Louvain: Éditions de L'aucam, 1933.
  • "The Eternal Brahmanhood." The New Review [Calcutta] 2 (1935) 72-78. [Cf. De Smet, Bibliography 366-7.]
  • "Themes et tendances de la philosophie indienne." Gregorianum fasc. I (1942) 7-34. [Cf. De Smet, Bibliography 366-7.]
  • "De Recursu ad Deum apud ethnicos Indiae specimina classica." Studia Missionalia 2 (1946) 55-71. [Cf. De Smet, Bibliography 366-7.]
  • 'Cursus de Philosophia Samkhyana.' Unpublished. [Cf. De Smet, Bibliography 366-7.]
  • Introductio in doctrinam theologicam S. Ioannis a Cruce de contemplatione. Roma: Pontificia Università Gregoriana, 1955. 
  • Appunti di dottrina spirituale (pro manuscripto). Ed. Monache di Viboldone. Milano, 1981. 
  • Il Padre Nostro preghiera evangelica. Roma, Borla, 1981, 2000.
  • Thèmes pour les Exercices Spirituels. Ejercicios 4. Roma: Centrum Ignatianum Spiritualitatis, 1976. 
  • Via crucis. Comunità di Vita Cristiana, 1982. 
  • With Jos Janssens. I frutti dello spirito. 4th ed. Ancora, 1989. 
  • Alla scuola del 'Ladrone' penitente. 2nd ed. Apostolato della preghiera, 1992. 
  • I frutti dello Spirito. Saggi di 'etica evangelica.' Ed. A. Tulumello. San Paolo Edizioni, 1998. 
  • Siate santi... (Levitico 19, 2). In modi diversi consacrati all'unico amore. Ed. A. Tulumello. San Paolo Edizioni, 1999.
  • Elementi di dottrina spirituale. Ed. A. Tulumello. Edicom, 2000.
  • Obbedienza e discernimento. La condotta spirituale nella dottrina di S. Ignazio di Loyola. Ed. A. Tulumello. Gruppo Edicom, 2001.
  • Il profumo della carità. Gruppo Edicom, 2005. 
  • Padre nuestro, oración evangelica. San Pablo Ediciones, 2004.
  • 'Sed santos': Consagrados al único Amor de diferente manera. San Pablo Editorial, 2006. 



From Franco Manzi, "I 'cinque ciottoli' della Chiesa del 'primo' Martini. Il professore diventato pastore e le sue idee-guida di ecclesiologia," in Franco Manzi, ed., Carlo Maria Martini. Il pastore del post-Concilio (Milano: Ancora Editrice, 2014) pp. 83-84, this confirmation that Ledrus the missionary and belgian indologist is the same as the Ledrus spiritual writer and professor at the Gregorian. Certainly we have the Cursus de Philosophia Samkhyana mentioned above, and the fact that Ledrus was one of De Smet's doctoral guides at the Gregorian in the 1950s.


"In una battuta potremmo dire che nella capacità di attualizzare il testo biblico per discernere la forma di Chiesa voluta dal Signore in una determinata situazione, Martini era figlio spirituale di Sant'Ignazio di Loyola, la cui Weltanschauung però egli approfondì specialmente attraverso altri tre maestri della Compagnia di Gesù: Michel Ledrus (1899-1983), suo direttore spirituale negli anni di studio in Gregoriana; Karl Rahner (1904-1984) e Bernard Joseph Francis Lonergan (1904-1984), dei quali fu discepolo sostanzialmente autodidatta.Anzitutto, il filosofo belga Ledrus, che era stato missionario in India, rinsaldò in Martini la coscienza dell'essenza missionaria della Chiesa. Inoltre, profondo conoscitore com'era di Sant'Ignazio e di san Giovanni della Croce, gli trasmise l'attenzione alla tappe della crescita progressiva dei credenti, arricchendola con un'intuizione biblica, poi insegnata a più riprese dal cardinal Martini ai fedeli della sua diocesi: Marco era da considerare com il vangelo del catechumeno; Matteo, come quello del catechista; Luca, come quello dell'evangelizzatore; e Giovanni, come quello del presbitero. A riguardo di questo suo padre spirituale di un tempo, Martini riconobbe:
Mi ha sempre molto aiutato grazie alla sua grande intuizione psicologica della persona, delle vie di Dio, anche della stessa psiche; era infatti un po' psicologo. [M. Garzonio, Il profeta, 25; si leggano anche le pp. 26.45.413.] 
Con l'opera di Lonergan - secondo quanto il Cardinale ricordò nella prolusione a un convegno nel centenario della nascita –, il 'vero contatto' avvenne 'verso gli inizi degli anni Settanta'. Il libro del filosofo e teologo canadese Il metodo in teologia (1972), che Martini lesse 'quasi con avidità', fu per lui un metodo per mettere ordine nel proprio modo di pensare, come gli Esercizi spirituali di sant'Ignazio lo erano per ordinare la propria esistenza. [C.M. Martini, "Bernard Lonergan al servizio della Chiesa," in P. Gilbert - N. Spaccapelo (edd.), Il Teologo e la Storia: Lonergan's Centenary (1904-2004), Pontificia Università Gregoriana, Roma 2006, 1-11:2.] D'altronde, sotto il profilo ecclesiologico, grazie al Lonergan più 'mistico', Martini fu confermato nella convinzione del primato dello Spirito Santo nella vita della Chiesa, che egli aveva assunto dalla sua frequentazione degli Atti degli Apostoli, oltre che dalla spiritualità ignaziana: 
Da allora - concluse - ho sempre ripetuto e ripeto che il punto di partenza di ogni progetto pastorale non è un'analisi dei dati sociologici, ma l'intuizione di quei movimenti dello Spirito che suscitano nelle comunità gioia, pace, prontezza a servire ecc., secondo le coordinate indicate da Paolo in Gal 5,22-23 e corrispondenti a quelle delle beatitudini e di tanti altri passi evangelici. Venivo così a cogliere una saldatura pratica tra il discernimento tipico degli Esercizi Spirituali di sant'Ignazio, sopratutto con le regole sulla consolazione e la desolazione, e le regole ermeneutiche che ricavo dalle pagine di Lonergan. [Ibid. 5] 

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